L’Unione europea ha dato il via all'immissione sul mercato della polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico) con il regolamento 2023/5 della Commissione europea, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 3 gennaio 2023. L’autorizzazione è avvenuta a seguito dell’adozione del parere scientifico positivo da parte di Efsa circa la sicurezza alle condizioni e ai livelli d’uso proposti.
Nello specifico, a partire dal 24 gennaio 2023, il regolamento appena approvato autorizza la società vietnamita Cricket one a immettere sul mercato europeo il nuovo alimento. L’autorizzazione potrà essere estesa anche ad altri richiedenti, che dovranno però prima superare le necessarie verifiche di sicurezza alimentare previste dal Regolamento.
Di fatto l’Unione europea ha approvato l’utilizzo della farina di insetti in vari alimenti, tra cui pane, cracker, grissini, barrette ai cereali, biscotti, prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, nelle salse, nei piatti a base di leguminose e di verdure, nella pizza, nei prodotti a base di pasta, nel siero di latte in polvere, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre o anche nelle bevande tipo birra, nei prodotti a base di cioccolato, negli snack diversi dalle patatine e nei preparati a base di carne, destinati alla popolazione in generale
Il parere dell'EFSA sulla farina di grillo
L'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha valutato la sicurezza della farina di grillo come ingrediente alimentare. Nel 2013, l'EFSA ha concluso che la farina di grillo è sicura per l'uso come ingrediente alimentare, ma ha raccomandato che vengano stabilite delle tutele per la qualità e la sicurezza del prodotto, in particolare per quanto riguarda la possibile contaminazione da metalli pesanti e pesticidi.
Nel 2016, l'EFSA ha fornito ulteriori raccomandazioni sulla produzione e sull'utilizzo della farina di grillo nell'alimentazione umana, specificando che i produttori dovrebbero garantire che gli insetti utilizzati per la produzione di farina di grillo siano allevati in condizioni igieniche e che siano stati nutriti con diete appropriate. Inoltre, l'EFSA ha raccomandato che la farina di grillo venga utilizzata come ingrediente alimentare solo per gli usi specifici per cui è stato valutato e che la sua quantità non superi il 10% della quantità totale di proteine nell'alimento.
In generale, l'EFSA considera la farina di grillo come sicura per l'uso come ingrediente alimentare, ma raccomanda delle precauzioni per garantire la qualità e la sicurezza del prodotto.
Come si ottiene la farina di grillo?
La farina di grillo è una farina ottenuta dalla macinazione dei grilli. Viene utilizzata come sostituto della farina di frumento perché è ricca di proteine e ha un basso contenuto di grassi.
Inoltre, la farina di grillo è considerata un'opzione alimentare sostenibile in quanto i grilli hanno un alto rendimento alimentare e richiedono poco spazio per la crescita.
Viene utilizzata in vari modi in cucina, come nella preparazione di pane, pasta, dolci, snack e altri alimenti.
Tuttavia, la farina di grillo non è ancora molto diffusa in Italia, ma sta diventando sempre più popolare come alternativa sostenibile e salutare alla farina di frumento.
La farina di grillo fa male?
Non ci sono prove scientifiche che suggeriscono che la farina di grillo faccia male. Tuttavia, come per qualsiasi alimento, è importante considerare la possibilità di allergie o intolleranze personali prima di utilizzarlo. Inoltre, è importante assicurarsi che la farina di grillo sia prodotta in modo sicuro e igienico, e che sia stata trattata adeguatamente per eliminare qualsiasi rischio di contaminazione.
In generale, si consiglia di utilizzare la farina di grillo come sostituto parziale della farina di frumento e non come unica fonte di proteine, poiché ha un contenuto di aminoacidi incompleto. Inoltre, è sempre meglio consultare un medico o un nutrizionista prima di apportare significative modifiche alla propria dieta.
Cosa ne pensano gli esperti sulla farina di grillo?
Gli esperti generalmente considerano la farina di grillo come una fonte di proteine. Essa è ricca di proteine, vitamine del gruppo B, ferro e zinco.
Tuttavia, alcuni nutrizionisti sottolineano che la farina di grillo non deve essere considerata come una fonte unica di proteine nella dieta, poiché ha un contenuto di aminoacidi incompleto. Inoltre, alcuni nutrizionisti possono essere preoccupati per la possibilità di contaminazione da metalli pesanti o da pesticidi, se non è garantita la qualità e la sicurezza del prodotto.
Saremo costretti a mangiare insetti?
Ovviamente no, e c’è bisogno di fare un po’ di chiarezza.
Per prima cosa, occorre sottolineare che l’impiego di insetti, è regolamentato da normative che impongono l’obbligo di indicarne la presenza in etichetta: in quanto potenzialmente allergizzanti per le persone allergiche ai crostacei, in nessun modo larve, grilli o cavallette potranno essere “nascosti” all’interno di un prodotto.
Nessun allarmismo quindi. Ognuno di noi avrà la facoltà di scegliere se consumare o meno prodotti che li contengono, senza alcuna imposizione di sorta. Ecco che diventa sempre più consigliabile essere consapevoli di quello che si mette nel piatto partendo dall'etichetta del prodotto.
Etichettatura prodotto: come riconoscere se un prodotto alimentare contiene farina di grillo
La farina di grillo – o meglio, la polvere – sarà denominata sulle etichette come “polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico)”. L’etichetta dei prodotti alimentari contenenti polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico), si legge, indica che tale ingrediente può provocare reazioni allergiche nei consumatori con allergie note ai crostacei e ai prodotti a base di crostacei, ai molluschi e ai prodotti a base di molluschi e agli acari della polvere. Tale indicazione figura accanto all’elenco degli ingredienti.
L'etichetta alimentare per la farina di grillo dovrebbe contenere le seguenti informazioni:
- Ingredienti: la lista degli ingredienti utilizzati per produrre la farina di grillo.
- Quantità netta: la quantità di farina contenuta nella confezione.
- Valore nutrizionale: informazioni sui nutrienti presenti nella farina di grillo, tra cui calorie, proteine, grassi, carboidrati e fibre.
- Allergeni: informazioni sulla presenza di allergeni comuni, come frumento, soia, frutta a guscio, pesce, crostacei e molluschi.
- Modalità di conservazione: informazioni sul modo migliore per conservare la farina di grillo per garantirne la freschezza e la qualità.
- Data di scadenza o periodo di conservazione dopo l'apertura: informazioni sulla data di scadenza o sul periodo di conservazione della farina di grillo dopo l'apertura del pacchetto.
- Informazioni sul produttore o distributore: il nome e l'indirizzo del produttore o distributore della farina di grillo.
Inoltre, l'etichetta alimentare potrebbe contenere informazioni sulla provenienza del prodotto, sui metodi di produzione utilizzati, su eventuali certificazioni biologiche o su altre caratteristiche del prodotti
Alcune marche di prodotti alimentari possono già utilizzare la farina di grillo come ingrediente in alcuni dei loro prodotti, come pasta, snack, dolci, ecc.quindi leggere attentamente l'etichetta sarà una buona abitudine
Regole etichettatura in Italia
Le regole di etichettatura in Italia - così come in Europa - sono molto ferree: ogni ingrediente utilizzato deve obbligatoriamente essere segnalato. Cosi come devono essere segnalati allergeni di vario tipo. Noi di My Nutri Home lo sappiamo bene, per questo ci atteniamo sempre alle normative avvalendoci di collaboratori esperti sia dal punto di vista legale sia dal punto di vista nutrizionale, sempre per garantire sicurezza ai nostri clienti e poter scegliere con consapevolezza il cibo che mangiano